Partita IVA: guida per freelance

Si dice spesso che un freelance, oltre a essere un bravo professionista nel lavoro che ha scelto, dev’essere molte altre cose: imprenditore, PR, grafico, social media manager, avvocato e persino commercialista. Parlando con i colleghi più giovani, dal vivo o virtualmente in rete, è evidente che i dubbi più atroci riguardano la famigerata Partita IVA, a partire dalla necessità o meno di aprirla (il solo nome fa tremare le ginocchia a parecchi di noi!) per arrivare alla giungla di adempimenti vari, con due soli obiettivi in mente: presentarci come professionisti seri… e sentirci in pace con il temuto fisco.

Per cercare di risolvere i dubbi più pressanti, Linguaenauti ha il piacere di ospitare Michele Adragna, uno dei consulenti di partitaiva24.it, il portale leader in Italia di contabilità online per imprese e professionisti attivo già da parecchi anni.

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Michele, partiamo dal dubbio che più tormenta molti aspiranti freelance: quando è necessario aprire la Partita IVA?

La risposta è molto semplice. Se l’attività che si svolge è caratterizzata da abitualità e continuità e quindi svolgiamo un lavoro/professione regolarmente con una certa stabilità, siamo obbligati ad aprire la partita IVA. Inoltre, anche se svolgiamo la nostra attività saltuariamente, ma ci pubblicizziamo per esempio con alcuni post sui principali social network, abbiamo uno o più siti web, biglietti da visita, ecc.… tutto ciò implica che non si sta svolgendo più un lavoro occasionale ma la nostra attività è caratterizzata da un minimo di strategia commerciale e di organizzazione. Oggi i controlli online da parte del fisco sono aumentati.

Quindi anche chi comincia a muovere i primi passi nel mondo della traduzione, ma ancora non ha una mole di lavoro consistente, è obbligato ad aprire la Partita IVA?

In linea generale, se il lavoro di traduzione è del tutto occasionale non è necessario aprire alcuna Partita IVA, perché l’attività non si configura ancora come una professione. In questo caso è possibile utilizzare la ricevuta di prestazione occasionale con ritenuta d’acconto per ricevere il proprio compenso. Se però la collaborazione con il committente diventa più stabile, oppure si eseguono diverse prestazioni nel corso dell’anno per suo conto e intanto ci si pubblicizza per cominciare a ricevere altri lavori da altri committenti, allora sì, la Partita IVA diventa obbligatoria, e perfino conveniente per il traduttore. Mi rivolgo soprattutto a chi intraprende per la prima volta la propria attività da freelance e ha paura della Partita IVA perché non guadagna ancora abbastanza. Attualmente in Italia è presente un regime fiscale molto vantaggioso per le nuove attività, il famoso regime forfettario. Se si aderisce a questo regime si ha la possibilità di pagare un’unica imposta sostitutiva con un’aliquota del 5% per i primi cinque anni di attività, aliquota che poi a partire dal sesto anno passerà al 15%. Vi starete chiedendo dove sta la convenienza? Rispetto ad una partita IVA “normale” (quella con la quale si arriva a lasciare allo Stato circa la metà dei nostri guadagni), il forfettario è quasi un regime da paradiso fiscale. Puoi dire addio a IRPEF, IVA, IRAP, addizionali varie. Per fare un esempio pratico, se un traduttore apre la partita IVA in regime forfettario ed emette una fattura da 100 €, pagherà sul 78% dell’importo semplicemente il 5% come imposta complessiva e il 25% come contributi pensionistici INPS (su 100 € di fattura si pagherebbero 3,90 € di imposte e 19 € circa di contributi). Praticamente si lascerebbe meno di 1/4 del ricavato allo Stato, INPS inclusa!

Se per un anno non si fattura nulla, ci sono dei costi fissi da sostenere comunque?

Se non si fattura nulla durante l’anno non scatta alcun pagamento nei confronti dell’erario né dell’INPS. Il freelance, rispetto al commerciante e all’artigiano, non ha obblighi di versamento di contributi fissi! Quindi, conviene comunque avere la Partita IVA. Perché lavorare nell’illegalità con il rischio di essere individuati o di subire un accertamento per eccessive prestazioni occasionali un po’ troppo abusate? Oggi il fisco non perdona, e se si conoscono queste opportunità non ha senso non approfittarne. Per non parlare del fatto che oggi molte aziende pretendono fattura per i lavori commissionati e con le prestazioni occasionali si rischia di apparire poco professionali e di perdere il lavoro.

Ci sono altre agevolazioni, oltre al risparmio considerevole sia sulle imposte che sui contributi?

Ce ne sono molte, ad esempio l’esenzione dell’IVA in fattura. In parole molto semplici, le fatture emesse dal traduttore in regime forfettario saranno senza IVA; ciò significa che il compenso stabilito verrà totalmente incassato e non sarà necessario scorporare alcuna imposta. Inoltre, oltre a darvi la possibilità di applicare un prezzo più competitivo sul mercato, vi permetterà di risparmiare sul commercialista che vi segue, poiché il consulente che vi terrà la contabilità e redigerà la dichiarazione dei redditi non dovrà compiere tutti gli adempimenti connessi all’imposta sul valore aggiunto e avrà un minor carico di lavoro.

Ora che è tutto chiaro, puoi spiegarci concretamente come si apre una Partita IVA?

Diciamo subito che aprire la partita IVA è totalmente gratuito. Si può fare fisicamente recandosi all’ufficio dell’Agenzia dell’entrate, compilare l’apposito modello e consegnarlo allo sportello. Purtroppo però, gli impiegati allo sportello non fanno consulenza di nessun tipo e, durante la compilazione si dovranno fare delle scelte che riguardano il regime fiscale a cui assoggettarsi e il codice ATECO da utilizzare. Gli errori dovuti al “fai da te” potrebbero comportare conseguenze pesanti. Comunque, con un po’ di informazione aprire la Partita IVA da soli è possibile, anche se rischioso. In seconda battuta, si deve essere in possesso anche di un trattamento previdenziale obbligatorio quindi, ahimè, dovrete iscrivervi alla gestione separata dell’INPS. Oggi è obbligatorio iscriversi attraverso canali telematici e la procedura è abbastanza complessa. Anche in questo caso, con un po’ di fortuna e corretta informazione ci si può riuscire, ma vale la pena perdere tutto questo tempo e con il rischio di sbagliare? Anche dopo l’apertura comunque vi servirebbe un professionista. Il nostro consiglio è quello di affidarvi già da subito ad un esperto. Noi di partitaiva24.it per esempio non richiediamo alcun compenso per l’apertura della Partita IVA, né per l’iscrizione INPS alla gestione separata. In ogni caso quando veniamo contattati per la prima volta forniamo sempre una prima consulenza gratuita telefonica per inquadrare bene l’attività da svolgere e trovare insieme la soluzione migliore. Un servizio di contabilità online come il nostro con un consulente dedicato vi eviterà spiacevoli sorprese ad un costo molto competitivo.

partitaiva24-logoHai qualche dubbio di natura contabile o fiscale? Segnalacelo nei commenti e Michele tornerà presto a trovarci per chiarirlo! Nel frattempo, se vuoi ricevere una consulenza del tutto gratuita per aprire la partita IVA e scoprire come risparmiare su imposte e contributi, richiedi maggiori informazioni qui.

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