Linguaenauti

Linguaenauti è nato da un’idea improvvisa e caparbia, di quelle che conosco bene e temo perché so che una volta nate hanno vita propria e mi costringono a fare come vogliono loro. E non c’è verso di fermarle, perché mi seguono dappertutto: si insinuano tra i sogni flebili delle sei di mattina e mi svegliano come un gong, mi impediscono di canticchiare sotto la doccia, mi fanno dimenticare il sale nel sugo; insomma mi tormentano finché non do loro corpo e soprattutto anima.

Linguaenauti è nato così, dal desiderio di compensare uno dei pochi svantaggi della mia vita da freelance: l’isolamento. Certo, ogni tanto con qualche collega mi capita di parlare (più spesso abbiamo scambi epistolari), ma se c’è una cosa che mi manca è il contatto assiduo con persone che mangiano del mio stesso pane, o parlano la mia stessa lingua, che poi è uguale. In questi anni ho capito che la cosa davvero più interessante per me è incontrare, di persona o virtualmente, chi fa il mio lavoro e può darmi punti di vista nuovi, raccontarmi esperienze, trasmettermi idee, entusiasmo, consolazione, cameratismo e chi più ne ha più ne metta. Insomma, procurarmi qualche “collega a distanza” da cui imparare, a cui ispirarmi e magari da conoscere poi nella realtà.

Linguaenauti è nato per chi ama tutte lingue compreso il silenzio, per chi le usa come strumento o semplicemente come fine, per chi ama parlare, ascoltare, tradurre, leggere, scrivere lingue proprie e/o altrui, per chi ci lavora o chi vorrebbe lavorarci, o anche solo scoprire come funziona; insomma è dedicato a tutti i lingueanauti che hanno voglia di navigare in queste acque.

L’illustrazione scelta come testata del blog è la mappa di Piri Reìs, redatta nel 1513 e ritrovata al Topkapi, Istanbul, nel 1929. Per realizzarla questo ammiraglio turco si basò su carte e mappamondi precedenti, tra cui la mappa di Cristoforo Colombo, come lui stesso annota a margine. Secondo alcuni studiosi, però, questa mappa racchiude un mistero: rappresenterebbe anche l’Antartide, ancora sconosciuta all’epoca, con tanto di foca leopardo. Esercizio di fantasia, intuizione geniale o… qualcosa di più? Non lo sapremo mai, ma intanto navighiamo… (Scoperta, manco a dirlo, traducendo un documentario.)

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4 risposte a "Linguaenauti"

  1. Ciao a tutti sono Giuditta, mi sono imbattuta nel blog mentre cercavo di risolvere i miei dubbi su internet e lo trovo molto interessante e ricco. Anch’io aspiro a diventare traduttrice, ma di arabo. Mi sono così iscritta all’università Ca’ Foscari di Venezia, dove sono rimasta molto delusa dal livello di studio della lingua… Tento allora di affidarmi a voi per avere qualche suggerimento sull’università, penso di averle passate tutte al setaccio ma ho ancora speranze. Qualcuno magari mi consiglierà di imparare tramite corsi piuttosto che all’università? Me lo chiedo da un po.. spero mi sarete d’aiuto 🙂

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    1. Ciao Giuditta, purtroppo non conosco il settore dell’arabo; quello che posso dirti è che in generale difficilmente i corsi universitari possono darti una conoscenza molto approfondita della lingua. per raggiungere un buon livello è imprescindibile passare un periodo nei paesi in cui si parla la lingua e cercare sempre nuove occasioni per praticarla (leggere libri, giornali, guardare la TV, cercare compagni di conversazione ecc.). L’università è comunque importante perché ti dà una preparazione di base che aumenta la tua consapevolezza linguistica e culturale (e credo che Ca’ Foscari in questo senso sia ottima), ma poi se vuoi imparare davvero la lingua devi fare un passo in più 😉 In bocca al lupo!

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