
Linguaenauti è un blog rivolto agli amanti delle lingue e a chi le usa tutti i giorni per lavoro, come traduttori, insegnanti, linguisti e autori. È nato dal desiderio di condividere le mie esperienze (come spiego qui) e di sistematizzare i miei interessi, che probabilmente coincidono con quelli di molti altri appassionati. Spero perciò che i naviganti incontreranno in queste acque notizie, curiosità e spunti di riflessione sulle lingue straniere (e non) e che vogliano condividere i loro pensieri con tutti linguaenauti che veleggiano da queste parti.
Il blog è diviso in cinque sezioni:
A Free(lance) Life rappresenta il diario nel quale racconto le mie esperienze di lavoro e di vita, non tanto perché le ritenga particolarmente speciali, ma perché in fondo mi dispiacerebbe perderle nel turbine degli anni che volano… e non ho più spazio in casa per i diari scritti sulla Smemoranda!
Con parole loro è la sezione del blog che mi appassiona di più, lo ammetto. L’idea è presentare interviste a persone che ogni giorno lavorano e si divertono con le lingue e le parole: traduttori, autori, docenti e professionisti di ogni genere disposti a condividere le proprie riflessioni ed esperienze concrete per raccontarci cosa significa essere un linguista.
Derive raccoglie gli articoli sui temi che di volta in volta mi incuriosiscono e mi spingono ad approfondire uno spunto o un interesse particolare. In un certo senso questa sezione è una sfida per me (e soprattutto per il mio tempo sempre rincorso), ma è anche un forte stimolo a “curiosare” qua e là nel mondo delle lingue.
Empiria raccoglie le mie esperienze di traduzione e le piccole sfide traduttive in cui sono incappata nel mio lavoro. Vorrei fosse un modo per dialogare e condividere gioie e dolori più o meno giustificati che colpiscono i traduttori… per dimostrare che spesso e volentieri Google Translate non basta!
Wrong in Translation, infine, è una sezione che raccoglie gli errori di traduzione più clamorosi e con le conseguenze più durature della storia. Qui si trovano curiosità più o meno sorprendenti, a dimostrazione del fatto che la famosa frase “tradurre è un po’ tradire” a volte può essere presa in senso davvero letterale.
L’immagine che illustra questa pagina è tratta dal Codice Voynich, il libro più misterioso del mondo. Per saperne di più vai all’articolo.
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