Chimica ed etimologia: a passeggio tra gli elementi

Quando pensiamo alla terminologia scientifica in genere la associamo al rigore descrittivo, all’oggettività e al tecnicismo. Eppure sono molti gli esempi che contraddicono questa convinzione, dal termine muscolo (topolino in latino) al recente Goldilocks (Riccioli d’oro), che indica i pianeti perfetti per ospitare la vita. Pochi giorni fa ricorreva l’anniversario della nascita di Mendeleev, il chimico autore della famosa tavola periodica degli elementi, e la sottoscritta Linguaenauta si è tuffata tra elettroni e protoni alla ricerca di curiosità linguistiche che, come immaginava, non si sono fatte attendere.
300-goblinRestando in tema di fiabe, ecco due elementi che sembrano usciti da un libro dei fratelli Grimm: il cobalto infatti deriva dal greco kobalos, che significa folletto, ed è stato chiamato così dai minatori convinti che questo spiritello trasformasse l’argento che cercavano in questo metallo assai meno prezioso. Lo stesso vale per il nichel, dal tedesco Kupfernichel, un altro spiritello che si divertiva a nascondere il rame. Un richiamino a Cenerentola, già che ci siamo? Ecco servito il potassio, derivato (sembra incredibile ma è così), da pot, pentola, e ash, cenere: fu Humphry Davy a inventare il nome nel 1807, dopo aver isolato l’elemento trattando il residuo della calcinazione di alcuni vegetali. Insomma: aveva lasciato troppo a lungo sul fuoco le verdure della cena e alla fine si è trovato con la pancia vuota ma una nuova scoperta da donare al mondo.davy

Dall’uomo in cucina a quello che non deve chiedere mai: è il caso dell’arsenico, che deriva dal greco arsenikón, “maschio, virile”, detto così per la sua azione decisa e implacabile sugli altri metalli. Uno… stronzio, verrebbe da dire; questo elemento però non ha nulla a che fare con il diffuso insulto, dato che deriva da Strontian, il villaggio delle Higlands in cui fu isolato per la prima volta. A proposito di elementi derivati da toponimi, ecco l’olmio, trovato nella zona di Stoccolma (Holmia in latino), l’afnio da Copenhaghen (Hafnia), il lutezio da Parigi/Lutezia e il rutenio dalla Russia, l’antica Ruthenia. Lo stesso vale per il tulio, dal latino Thule, antico nome della Scandinavia. Rimanendo in zona ecco il tungsteno, che significa “pietra pesante” in lingua svedese.

95c077409a1bb5e849b450225810360eAlcune etimologie degli elementi chimici ci raccontano le difficoltò degli scienziati per isolarli: parliamo del lantanio, dal verbo greco che significa “stare nascosto”, o del disprosio, da dysprositos, difficile da raggiungere. Altre ancora descrivono evidenti proprietà (come osmio e bromo, entrambi derivati da termini greci che significano “puzza”) o colori: il rodio deriva dal greco rhodon, rosa, e argento da argós, bianco splendente. Anche il platino ha un colore simile, infatti deriva da plata, che significa appunto argento in spagnolo. E se il mercurio è così chiamato in onore della divinità, il suo simbolo Hg deriva da hydor e argyros, argento liquido in greco.

Non sono solo le divinità classiche ad aver ispirato i chimici: ecco il torio, derivato dal dio svedese Thor, o il vanadio, bello quanto la dea della bellezza nordica Vanadis. Altre etimologie ancora ci danno notizie sulle, per così dire, relazioni sociali degli elementi: l’antimonio deriva dal greco antí monos (mai da solo), e lo xeno significa straniero o ospite perché scoperto in seguito al frazionamento di altri gas.

Antoine-Laurent_Lavoisier_(by_Louis_Jean_Desire_Delaistre)E per quanto riguarda il gas più importante per noi terrestri, l’ossigeno? Be’, il suo nome fu proposto da Antoine Lavoisier e significa generatore di acidi (dal greco oxys, acido, e ghennao, generare). In realtà è frutto di un errore del grande chimico, convinto che l’ossigeno partecipasse alla composizione di tutti gli acidi. Lavoisier, evidentemente portato alla sistematizzazione, propose anche i nomi idrogeno, generatore d’acqua, e nitrogeno, generatore di salnitro; il nome di quest’ultimo gas rimane nel simbolo N e nei paesi anglofoni, mentre in Italia viene usato azoto, dal greco a-zotikos, “non produttore di vita”.

 

Conoscete qualche altra etimologia interessante riguardo gli elementi chimici? Scrivetela pure nei commenti!

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2 risposte a "Chimica ed etimologia: a passeggio tra gli elementi"

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