Hygge per freelance, in 7 mosse

L’inverno ormai è alle porte e ammettiamolo: il metabolismo tende a rallentare, la voglia di uscire scende sotto zero e sulla nostra personale bilancia da freelance il piatto del “lavorare a casa” diventa sempre più pesante, con quel tocco di soddisfazione che la mattina ci fa guardare dalla finestra il mondo grigio con il sorrisetto di chi tanto non è costretto a uscire. Se vogliamo goderci davvero l’arrivo del freddo e il calore del nostro nido, dalla Danimarca viene in nostro soccorso l’hygge, un concetto che riassume alla perfezione i piccoli piaceri casalinghi e risulta perfetto anche per i freelance.

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Quando nell’ormai lontano 1997 partivo per uno scambio in Danimarca e mi ritrovavo a passare una settimana in una fattoria col tetto di paglia, le pelli di pecora ovunque e il bagno all’esterno (ma con Internet già presente nella vita quotidiana), non immaginavo che quasi vent’anni dopo avrei saputo dare un nome alla sensazione che mi pervadeva ogni sera, quando mi sedevo davanti al fuoco con la mia allegra famiglia danese a mangiare pane rustico con formaggio e marmellata fatti in casa. Quella sensazione di pace e calore si chiama hygge (per sentire la pronuncia ascolta qui), un termine norvegese entrato nel danese secoli fa e che nel tempo si è arricchito di significati, fino a definire uno stato mentale ben preciso. Poco a poco l’hygge sta facendo parlare di sé anche da noi, patria della dolce vita, forse perché secondo una relazione annuale dell’ONU i danesi sono il popolo più felice al mondo e giustamente vogliamo capire come mai. Io sospetto che i motivi siano piuttosto pratici, ma rimaniamo sul poetico e concentriamoci su questa parola intraducibile, più intrinsecamente danese dei biscotti al burro e delle candele artistiche, e quindi grattacapo per noi traduttori. Intimità o accoglienza in italiano, cosiness o togetherness in inglese: in realtà non basta una parola per tradurre l’hygge. Possiamo provare a immaginarla come un infuso bollente in cui mettiamo una manciata di piaceri semplici, abbondante relax, pochi amici ma ben scelti, parenti stretti, un fuocherello acceso e molto calduccio. E ora con l’autunno ormai inoltrato e la prospettiva dell’inverno, bisogna ammettere che non sembra affatto male.

L’hygge per definizione si gode in compagnia, ma ho pensato di provare a declinarla per i freelance che lavorano in casa: dopotutto chi meglio di noi sa gustare il sottile piacere di non dover uscire al gelo ogni mattina?

1. Individua i piccoli piaceri che ti rendono felice

Godere delle piccole cose è il principio ispiratore dell’hygge, ma non è sempre facile farlo, presi come siamo dalle ansie quotidiane. Se vogliamo davvero calarci in quest’atmosfera la cosa migliore è riconoscere i piaceri minimi che ci fanno stare bene: l’attimo in cui scende il silenzio sulla nostra scrivania, la musica preferita mentre controlliamo le mail, le coccole al gatto prima di metterci al computer, la lista delle cose da fare nella giornata che si accorcia poco a poco… ognuno di noi ha una serie di idiosincrasie rassicuranti; tutto sta nel riconoscerle e apprezzarle.

 2. Rimani al calduccio

Purtroppo il lavoro dei freelance è decisamente sedentario, e se in estate stare fermi davanti alla scrivania svariate ore non è così male, in inverno rischiamo di sentirci molto, molto intirizziti nel giro di pochi minuti. Ma i danesi vengono in nostro soccorso: basta indossare un bel paio di calzettoni di lana, stringersi in uno scialle o, per i più freddolosi, avvolgersi nella coperta preferita e l’atmosfera cambia radicalmente. Se poi riusciamo a resistere alla tentazione dei sogni ad occhi aperti, o più prosaicamente della pennichella, e decidiamo di accoccolarci sul divano, l’hygge è assicurata!

3. Preparati qualcosa di buono

Un tè, una cioccolata o un caffelatte quando il languore di metà mattina si fa sentire, la prospettiva della fetta di torta preparata la sera prima o del buon pranzo che ci aspetta sono autentiche delizie se assaporate nel giusto spirito hygge: come un piacere semplice, ma insostituibile. (Poi in primavera avremo il tempo di parlare della dieta del freelance, ma quando il freddo inizia a mordere tutto è concesso!)

4. Crea un ambiente hyggelig

Il concetto di hygge sta iniziando a piacerti? Ecco una buona scusa per riorganizzare la scrivania, cambiare finalmente la vecchia lampada da tavolo con una dalla luce più calda, stendere un tappeto peloso a terra, appendere una bella foto accanto al monitor e in generale circondarti di oggetti che ti ispirano calore e affetto. Se poi accendi una o più candele profumate accanto alla finestra, l’atmosfera schizza al top.

5. Diffondi l’hygge

L’hygge è uno stato mentale, una sorta di spirito natalizio applicabile tutto l’anno in generale e durante l’ora legale in particolare; se vogliamo davvero immergerti in questa atmosfera gli aspetti esteriori non bastano. Come fare? Cerchiamo di non prendercela con i clienti (o col vicino che pianta i quadri nell’appartamento a fianco, se per questo), di stemperare le tensioni e di assumere un atteggiamento positivo. Magari quella mail non ci sembrerà più così fastidiosa e ci verrà voglia di aggiungere una battuta allegra alla nostra risposta. Insomma, distribuiamo hygge a manciate; forse il cliente non se ne accorgerà, ma noi ci sentiremo senz’altro meglio.

6. Invita qualcuno a cui vuoi bene

Che sia per una pausa veloce, per il pranzo o magari per una cena di cui pregustare l’attesa mentre ancora si lavora (e che ci fa raggiungere con più lena gli obiettivi della giornata), non c’è hygge senza persone care e quando la nostra voglia di uscire si azzera, la cosa migliore è invitarle nel nostro nido. Un pasto caldo e quattro chiacchiere con chi ci vuole bene: cosa si può chiedere di più a una giornata di lavoro invernale?

7. Fai una telefonata che ti scalda il cuore

Spesso siamo così presi dalle cose da fare che non troviamo il tempo per le persone a cui vogliamo bene (o loro non lo trovano per noi, com’è normale che sia). Se il punto precedente per forza di cose è impraticabile, non dimentichiamole: a volte basta una semplice telefonata per scaldarsi il cuore e creare un’atmosfera hyggelig che ci accompagna per il resto della giornata.

E tu cosa fai per sentirti hyggelig? Raccontacelo nei commenti!

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2 risposte a "Hygge per freelance, in 7 mosse"

  1. Che bello, applicavo già l’hygge senza conoscerne il nome 🙂
    La mia strada freelance è iniziativa relativamente da poco, un annetto, ma è vero che bisogna organizzarsi per viverla al meglio e in comodità. I nordici in questo hanno tanto da insegnarci! 🙂

    "Mi piace"

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